martedì 26 luglio 2016


Ritratti. L'attore Ettore Bassi: "Quando vesto i panni di Angelo Vassallo mi sento responsabilizzato"





Il lavoro di adattamento teatrale, la sua trasposizione letteraria in un altro linguaggio, e trattandosi di monologo soprattutto, non può prescindere da una parola: empatia. L’empatia è quello spazio sacro all’interno del quale si entra in contatto con le persone, immedesimandosi, senza provare compassione, in cui si comunica creando un legame.
Ecco cosa succede quando Ettore Bassi, attore di indiscussa bravura e professionalità,  interpreta Angelo Vassallo il Sindaco di Pollica ucciso il 5 Settembre del 2010 con 7 colpi di pistola andati a segno, in un cruento agguato di camorra, mentre rientrava a casa. “Il Sindaco Pescatore” monologo teatrale scritto da Dario Vassallo ed Edoardo Erba, diretto da grande regista Enrico Lamanna e firmato dalla “Panart Produzioni” di Michele Ido torna in scena il 13 Marzo al Teatro Sociale di Fasano e ancora in tour a seguire: Bitonto, 19 marzo – Massafra, 20 marzo – Polignano, 21 marzo – Imperia, 2 aprile – Alfonsine, 3 aprile – Lucera, 5 aprile – Nardò, 6 aprile - Lecce 7 aprile – Grottaglie, 8 aprile – Adelfia, 10 aprile - Manfredonia, 18 aprile.

Incontro Ettore Bassi, che in questo magnifico lavoro ci restituisce tutta la valenza esemplare della figura di Angelo Vassallo:

• Vestire i panni di Angelo Vassallo, una scelta che arriva nella tua vita attraverso quale canale?

“Sono stato io stesso ad interessarmi alla figura di Angelo Vassallo, dopo aver seguito il lavoro che la Fondazione Vassallo porta avanti, mi sono messo in contatto con Dario Vassallo, il fratello di Angelo, cui è sembrata una buona idea l’adattamento teatrale sotto forma di monologo…Ed ero contento che avesse accettato”.

• Non avevi conosciuto in vita Angelo Vassallo?

“Non ho avuto quest’onore, no.

• Sei attore professionista, nella tua vita ti sei misurato sia col cinema che con il teatro, in ruoli di personalità di una certa levatura morale e spirituale, come San Francesco per esempio…La trasposizione teatrale è stata una scelta mirata? Come hai costruito il personaggio?

“Benchè il cinema da un certo punto di vista possa essere più vario, si possono raccontare per immagini situazioni diverse è vero, ma nel suo codice di comunicazione difetta per approfondimento. Il monologo teatrale, per forma e punto di vista della narrazione, riesce a riportare il vero senso emozionale e partecipativo della figura del Sindaco Pescatore. Non sono un imitatore, e per indossare i panni di Angelo Vassallo, ho sicuramente attinto da uomo del Sud a quel bagaglio che mi porto dentro, anche nel restituirgli voce “dialettale” voglio dire…Sono stato ad Acciaroli a cercare le atmosfere del paese, ho camminato per quelle strade, mi sono confrontato con le persone, mi sono trasportato fisicamente all’interno dei luoghi vissuti da Angelo Vassallo per diventare lo strumento culturale attraverso cui veicolare la conoscenza della sua figura anche nelle scuole, soprattutto per lasciare quel passaggio di testimone importante per le generazioni future. In scena mi contorno di un gruppo di ragazzi, ogni volta diversi, proprio perché avvenga questo  passaggio di consegna, perché colgano l’eredità del messaggio di Angelo Vassallo”.

• Lo spettacolo ritorna al Teatro Sociale di Fasano dove ha debuttato l'anno scorso, sintomo di una crescente attenzione...Ti piacerebbe che questa storia diventasse accessibile anche al mondo delle persone sorde?

“Mi auguro che lo spettacolo sia sempre più accolto in teatro, che abbia sempre più diffusione…Certo!Non ci ho mai pensato, alla traduzione in lingua dei segni italiana dello spettacolo ma sarei aperto a fare questo esperimento. Si potrebbe realizzare con una formula di contaminazione dei linguaggi. Il pubblico dello spettacolo finora incontrato è trasversale, proprio per la forza “adattativa” della scrittura: in scena al teatro e in matinée”.

• Quale credi sia la forza di un Sindaco, che oggi siede al fianco di martiri o eroi o piuttosto Uomini, semplici uomini al servizio delle istituzioni come G.Falcone, P. Borsellino, P.Impastato e cosa provi quando diventi Angelo Vassallo?

“Angelo Vassallo fa riflettere sulla forza morale della vita, su come seguire un certo percorso rispondendo ad un’etica personale e non oggettiva: ognuno di noi porta nella realtà una verità, a volte dimentica di esprimerla, Angelo riusciva ad esprimere verità valide per tutti, lo faceva con la sincerità, e con una giusta dose di caparbietà. Siamo narcotizzati dall’idea che la burocrazia non si possa scardinare, Angelo Vassallo, era il portato di una visione alternativa, dimostrava con la sua volontà che era possibile seguire strade diverse: quando indosso i suoi panni mi sento responsabilizzato".

• Quando credi Angelo Vassallo sia morto e quando sia vivo ancora?
“Muore ogni volta che qualcuno in politica ritorna ad abdicare, con un piccolo gesto, al percorso di sostegno della moralità del fare e vive ogni volta che lo si ricorda”.

Un caso ancora aperto, la verità sull’uccisione che non arriva…Hai mai avuto paura?

“No mai. Io sono semplicemente il tramite che esiste tra il lavoro della Fondazione e la società civile…Tenere vive le coscienze delle persone non è contro nessuno”.

La strana sensazione di aver parlato con l’attore un attimo prima che entri in scena. E di nuovo mi ritorna la sensazione della forte empatia che lega l’attore Ettore Bassi al Sindaco Pescatore Angelo Vassallo.

Nadia Lisanti

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